L'opera il "Tramonto Romano" fu dipinta da Alberto Sughi nel 1984. Lo stesso anno l'opera fu presentata al pubblico al Palazzo Reale di Caserta assieme ad un'altra grande opera dello stesso anno "Il Teatro d'Italia".
Nel1987 il critico Guido Santato ne diede un'interpreatazione nei seguenti termini: "Con Tramonto Romano e con il grande telero del Teatro d'ltalia, la messa in scena del mondo del potere politico e dei tipi umani che ne costituiscono l'emblematica e realistica rappresentazione diviene una grande pagina di storia contemporanea. Da un punto di vista figurativo le opere — due fiammeggianti e insieme funebri allegorie del potere — formano sostanzialmente un dittico: si integrano e quasi si commentano a vicenda. Sullo sfondo di un livido tramonto romano compaiono in primo piano i volti, in alcuni casi personalmente riconoscibili, dei rappresentanti del potere politico, economico, giudiziario e religioso. In Tramonto Romano la tradizionale raffigurazione allegorica dell'Italia in forma di turrita matrona romana si capovolge nell'immagine della altera, scultorea cortigiana che offre la sua nudita al baciamano dei signori del potere. in Guido Santato, Alberto Sughi: l’uomo e la sua ombra, in Alberto Sughi (Ed. Utopia, Roma 1987)
Su invito del collezionista Matteo Aucello, Alberto Sughi ha recentemente terminato una rivisitazione in chiave moderna del Tramonto Romano. Assieme alla rassomiglianza compositiva, uno sguardo alle due opere qui messe a confronto, permette di apprezzare pienamente l'unicita' di entrambe.
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