Roma 2005
Rimini anni '90
Roma 1984
Roma 1980
Con Giuseppe Raimondi, Bologna 1966
Alberto Sughi
nato a Cesena nel 1928, le prime prove di un certo interesse di Sughi risalgono al 1943-1944 con evidenti riferimenti a Rosai, Fattori e soprattutto a Lorenzo Viani.
Dopo un soggiorno di un anno a Torino nel 1946, vive dal 1948 al 1951 a Roma. Nel 1954 espone alla Galleria del Pincio di Roma con Corrado Cagli e Marcello Muccini; due anni dopo tiene nella stessa galleria la sua prima personale, seguita l’anno successivo da una seconda che precisa la sua personalità e il suo mondo poetico, evidenziando l’interesse per la cronaca sociale con particolare riferimento a quella sottile e persistente malinconia esistenziale causata dalla vita nella metropoli. I soggetti di questi quadri sono gli stessi che si rivedranno nelle successive mostre del 1958, prima alla Galleria Bergamini di Milano e poi ancora a Roma, alla Galleria Odyssia: interni di cinema, di bar, anticamere, giocatori di flipper.
Partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1959 con una parete che dà conto di una esasperazione del tema della malinconia, soprattutto in rapporto alle difficoltà di comunicazione interpersonale dovute alla realtà del contesto urbano. I suoi quadri si fanno più cupi e il racconto acquista un tono gelido e aspro, con un’evidente immissione di modi espressionistici, di cui si ritrova conferma anche nella personale alla Galleria della Nuova Pesa di Roma che ha luogo l’anno seguente.
Agli inizi degli anni sessanta Sughi si muove spesso fra Roma, Milano e Torino per partecipare o promuovere incontri fra gli artisti impegnati a indagare la realtà contemporanea, spinto dalla necessità di rimuovere la situazione di incomprensione e diffidenza che ancora circonda quest’ambito di ricerca. Nel frattempo allestisce mostre in diverse città italiane e nei suoi dipinti compaiono per la prima volta nature morte di fiori, mentre lo spazio in cui si muovono le sue figure intente ai gesti della quotidianità assume un senso baconiano.
Il suo lavoro procede sempre, in modo quasi sistematico, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica.
Del 1971-1973 sono le cosiddette pitture verdi, dedicate al rapporto fra uomo e natura; del 1975-1976 è il ciclo La cena, presentato alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Galleria del Maneggio di Mosca.
Agli inizi degli anni ottanta appartengono i venti dipinti e i quindici studi di Immaginazione e memoria della famiglia; e del 1985 è la serie denominata La sera, che rappresenta una riflessione dell’artista intorno al proprio ruolo e al valore dell’esistenza nel contesto del mondo contemporaneo.
Nel 1984, nell’ambito di una grande esposizione antologica presso la Reggia di Caserta, è presentato il grande telero Teatro d’Italia. Nel 1986 il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma allestisce una mostra antologica, trasferita in seguito al Museo delle Belle Arti di Budapest e alla Galleria Nazionale di Praga. Tre anni più tardi una rassegna comprendente settanta dipinti viene presentata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Altre importanti antologiche dell’artista si sono tenute alla Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno “Un viaggio tra il naturale e l’umano” (1990) , al Museo delle Arti - Palazzo Bandera di Busto Arsizio (1991) e all’interno della XII Quadriennale di Roma “Profili”. Nel corso del 1994 una sua mostra è stata ospitata dal Museu de Arte di San Paolo del Brasile (MASP).
Nel 2000 il Palazzo Ducale di Urbino e il Museo dello Splendore di Giulianova hanno presentato “Alberto Sughi nella collezione Zavoli”; la stessa mostra si è tenuta alla Fondazione Mastroianni di Arpino nel 2001.
Nel corso del 2001 il Museo Archeologico d’Abruzzo a Chieti e il Museo di Santa Croce a Umbertide hanno ospitato “Minima Moralia”, una mostra antologica con dipinti e disegni.
Nel 2002 Sughi si è misurato con una rilettura e interpretazione della Vita Nuova di Dante Alighieri con il ciclo di opere "Alberto Sughi e Dante" presentato alla Casa di Dante a Torre de’ Passeri, in Abruzzo.
Nel 2003 il ciclo viene esposto prima a Palazzo Firenze in Roma, poi al Museo Civico di Sansepolcro e quindi alla Biblioteca Malatestiana di Cesena; la stessa mostra si sposta nel 2004 alla Biblioteca Classense di Ravenna.
Nel 2005 il CSAC e l’Università di Parma dedicano a Sughi una grande mostra nelle Scuderie in Pilotta. Sempre nello stesso anno, 2005, il Presidente della Repubblica Italiana gli ha conferito il Premio Vittorio de Sica per la Cultura.
Nel Maggio 2006 emerse la notizia che l'artista giapponese Yoshihiko Wada vincitore di alcuni dei maggiori riconoscimenti artistici nel suo paese era stato accusato di plagiare il lavoro di Alberto Sughi, avendo eseguito un numeroso gruppo di lavori praticamente identici a lavori di Sughi. E in Giugno al termine di un'inchiesta tenuta dal ministero della cultura giapponese il governo del Giappone ritiro' tutti premi precedentemente conferiti a Wada.
Nel marzo del 2007, nella storica Biblioteca Malatestiana di Cesena, è stata allestita una mostra antologica con circa cinquanta opere. Nello stesso anno, a Roma, il Complesso del Vittoriano ha presentato la più completa mostra antologica dedicata a Sughi, con circa ottanta opere e una sessantina di disegni realizzati dal 1946 a oggi.
Nel 2009 il lavoro di Alberto Sughi è stato presentato a Palermo al Palazzo Sant’Elia in una nuova grande retrospettiva curata da Maurizio Calvesi, poi portata a Londra all’Istituto di Cultura Italiana.
Nel Giugno 2011 Alberto Sughi e’ stato invitato al Padiglione Italia della 54ma Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, dove ha presentato al pubblico "Un Mondo di freddo e di ghiaccio", Olio su tela, 140x160cm del 2011. In questa occasione Sughi ricorda: “Attraverso la pittura ho cercato di capire meglio qualcosa che appartiene alla mia coscienza: l’inquietudine, l’amore, l’ansia di verità, la delusione e la solitudine; e poi magari c’è una parte più segreta, quella che contiene le ragioni più profonde della mia identità di pittore, che resta sconosciuta a me stesso. Nella vita avvengono mille aggiustamenti, tante variazioni se non addirittura contraddizioni.
Alberto Sughi e' morto a Bologna il 31 Marzo 2012
Nel 2014 a cura dell'Archivio Sughi e' stato pubblicato, postumo per Allemandi Editore, Il Mio Lavoro di Pittore, una raccolta di riflessioni e osservazioni compilate da Alberto Sughi tra il 1954 e il 2008.
Alberto Sughi
was born in Cesena in 1928. His early works date from 1943–1944 and have clear references to Rosai, Fattori and above all Lorenzo Viani.
The artist spent 1946 in Turin, and then lived in Rome between 1948 and 1951. In 1954 he exhibited at the Galleria del Pincio in Rome alongside Corrado Cagli and Marcello Muccini; two years later he had a first solo show at the same gallery, followed by a second solo show a year later which revealed his personality and poetic world: he had an obvious interest in social commentary, especially in terms of the subtle and persistent existential melancholy caused by life in a big city.
The themes of these works were repeated in two shows in 1958, the first at the Galleria Bergamini in Milan, and then again in Rome at the Galleria Odyssia.These paintings depict the interiors of cinemas, bars, and waiting rooms, in addition to pin-ball machine players.
In 1959 Sughi participated in the Rome Quadrennial with a wall depicting melancholy reaching fever pitch, especially in terms of the difficulty of interpersonal communication in the urban context. His works are darker and the story he tells takes on a cold and forbidding quality.
The introduction of an expressionistic style is evident, and this is repeated the following year in a solo show at the Galleria della Nuova Pesa in Rome. In the early sixties Sughi frequently moved between Rome, Milan and Turin in order to participate or promote meetings between artists involved in looking at contemporary reality; this was driven by Sughi’s need to eliminate the mistrust and lack of understanding in that field of enquiry.
At the same time he organised exhibitions in various Italian cities and for the first time his works depict still lifes of flowers, while the space in which his figures move as they concentrate on daily acts, takes on a Bacon-like feeling.
His work continued, in an almost systematic way, through thematic cycles having the feel of film sequences.
Between 1971–1973 he produced the so-called pitture verdi, dedicated to the relationship between man and nature; the cycle La cena was painted between 1975–1976 and shown at the Galleria d’Arte Moderna in Bologna and the Galleria del Maneggio in Moscow. The twenty paintings and fifteen studies entitled Immaginazione e memoria della famiglia are from the early eighties; in 1985 he produced the series La sera, which is the artist’s reflection on his own role and the value of existence in the context of the contemporary world.
In 1984, as part of an extensive anthological show at the Reggia di Caserta, the large canvas Teatro d’Italia was shown.
In 1986 the Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo in Rome organised an anthological exhibition, which then moved to the Museum of Fine Arts in Budapest and the National Gallery in Prague.
Three years later a show comprising seventy works was organised at the Palazzo dei Diamanti in Ferrara.
Other important exhibitions on Sughi were held at the Casa Masaccio in San Giovanni Valdarno “Un viaggio tra il naturale e l’umano” (1990), at the Museo delle Arti - Palazzo Bandera in Busto Arsizio (1991) and as part of the XII Quadrennial in Rome “Profili”.
In 1993 Sughi was appointed the Chairman of the Rome Quadrennale, that was the first time ever an artist hold the position.
In 1994 he had a show at the Museu de Arte of Sao Paulo in Brazil (MASP).
In 1999 his new group of works, Nocturne, was shown at the Galleria Marescalchi, Bologna. One year later the Palazzo Ducale, Urbino, hosted the exhibition "Alberto Sughi in the Zavoli's collection" and at the same time he received the Michelangelo Prize in Rome.
In 2001 the Museo Archeologico d’Abruzzo, Chieti, and the Museo di Santa Croce, Umbertide, organized Minima Moralia, an anthological exhibition of his paintings and drawings.
In 2002 Sughi worked on an interpretation of Dante Alighieri’s Vita Nuova in a cycle of works "Alberto Sughi e Dante" shown for the first time at the Casa di Dante at Torre de’ Passeri, in Abruzzo.
In 2003 the exhibition was seen at Palazzo Firenze, Rome, the Museo Civico, Sansepolcro, the Biblioteca Malatestiana, Cesena, and in 2004 to the Biblioteca Classense, Ravenna.
In 2005 the CSAC and the University of Parma organised an extensive exhibition at the Palazzo Pilotta. Parma. The exhibition catalogue published by SKIRA reproduced all the works of Sughi, 16 paintings and more than 600 drawings, in the CSAC's collection. In that same year Sughi was awarded by the Italian President of the Republic the Vittorio De Sica Prize for his contribution to art and culture.
In May 2006, news emerged that the prize-winning Japanese artist, Yoshihiko Wada had been accused of plagiarizing the work of Alberto Sughi, having produced several pieces of art virtually identical to pieces from Sughi, and June, following an investigation by the Agency for Cultural Affairs, the Japanese government stripped Wada of the prize he won.
In March 2007 a retrospective exhibition of Sughi was presented by Vittorio Sgarbi at the Biblioteca Malatestiana in Cesena. And in July the Museo Vittoriano in Rome held the largest anthological exhibition on Sughi, with about eighty paintings and some sixty drawings produced between 1946 and 2007.
In May 2009 a new large retrospective "Alberto Sughi, Dove va l'uomo" was presented by Maurizio Calvesi at the Palazzo Sant’Elia, Palermo.
In September 2009 the same exhibition was shown at the Italian Institute of Culture in London.
In 2011 Alberto Sughi’s new painting "Un mondo di freddo e di ghiaccio", was selected for the 54th Venice Biennale. The painting was presented to the public at the Italian Pavilion, in Venice, when the Biennale opened on 4 June 2011.
Between 2005 and 2009 Sughi was a regular blogger writing on art and society for the American Absolutearts.com.
Alberto Sughi died in Bologna on 31 March 2012.
Two years later, in 2014, a collection of his texts written between 1958 and 2008 was published by Allemandi Editore under the title Alberto Sughi, Il mio lavoro di pittore.
Italiano
English