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Alberto Sughi,

VESPIGNANI: IL VOLTO DELLA REALTA'


Ieri e' morto a Roma il pittore
Renzo Vespignani aveva 77anni. Pubblichiamo un ricordo di
Alberto Sughi.

(L'Unita' , 26 Aprile 2001)

Caro Renzo, è difficile scriverti in questo momento. Avremmo dovuto vederci, ma il destino ce lo ha impedito. Mi rimane questo foglio, da riempire con parole che tu non leggerai. Ma è il solo modo per non interrompere il conftonto denso e appassionato di tutti questi anni. Mi sei stato amico, da artista grande e complicato. Sia nei giorni del consenso chve in quelli della solitudine, hai sempre scelto il finguaggio dell'arte per conoscerci e capirci, per conoscere e capire ciò che intorno a noi cambiava.
Eri un ragazzo di vent'anni nel 1944, Renzo, quando il tuo sguardo si aggirava nei luoghi della periferia urbana, tra scali ferroviari, gasometri, case alveare e ne ricavavi dise memorabili, significativi di un profondo malessere mescolato a un ostinato vitalismo di un paese che in qualche modo ricominciava la sua storia.
Già quei tuoi disegni non erano delle illustrazioni: erano pezzi di realtà fissati per sempre dentro la loro forma estetica; non diversamente devono avere operato artisti come Goja fino a Grosz.
L'arte ferma in un tempo senza fine ciò che potrebbe scomparire. Quando è vera stimola la riflessione; non è solo memoria. E' anche in grado di offrire come presente ciò che il tempo ha inghiottito.
Tu, Renzo, hai sempre continuato a lavorare con questa coscienza, diventando per me, per tanti di noi, un esempio e un conforto.
Si, tanta pittura italiana si è confrontata col tuo lavoro. Sei riuscito ad essere un Maestro amato. Ma anche temuto.
E' un titolo di merito, per uno come te, in questi tempi insensati. Anche se è duro avere a che fare con certi burocrati dell'arte che, diventati potenti, hanno creduto di poter fare a meno di misurarsi con una pittura come la tua,
Non so se la critica sia più o meno importante. Credo che domani conterà meno di quanto sembri contare oggi: perchè del pari conterà meno tanta pittura cui oggi concede i suoi favori.
La grandezza non ha niente a che fare con la moda; quasi sempre è sua fiera avversaria.
Sono invece sicuro, caro Renzo, che niente e nessuno potrà mai cancellare l'impronta della tua creatività. Cosi come sono sicuro che il Paese riuscirà a onorare l'opera di uno dei suoi più grandi artisti.
Questo volevo dirti, soffocando la commozione e il dolore, senza alcuna retorica, con la prudenza della nostra antica amicizia.

Alberto Sughi, Roma 26 Aprile 2001

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