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Alberto Sughi

 

Mostra Antologica

Palazzo Sant'Elia, Palermo

9 Maggio 2 Agosto 2009

 
 

Quelle che seguono sono le presentazioni (pubblicate in catalogo della mostra) del Ministro degli Affari Esteri, Sottosegretario di Stato, Presidente della Provincia Regionale di Palermo, Il Presidente dell’Ars, Assessore dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione della
Regione Siciliana
, Presidente RomArtificio

 

Attribuisco alla politica culturale un posto di primo piano nel programma generale di
politica estera del nostro Paese. Alla cultura vorrei dunque affidare la missione di
promuovere complessivamente l’immagine dell’Italia e degli italiani, in chiave moderna
e soprattutto prospettica: come ministro degli Affari esteri, quindi, l’esperienza artistica di
un pittore italiano internazionalmente riconosciuto come Alberto Sughi, non può sfuggire
alla mia attenzione proprio per il suo valore di lunga e vibrante testimonianza del genio
e della creatività italiana. All’arte di Alberto Sughi vorrei affidare - spero con il consenso
del maestro che mai s’è sottratto alle grandi sfide - il compito di promuovere anche oltre i
nostri confini nazionali non solo la documentazione di una grande storia artistica, ma
anche il segnale di ritrovata voglia italiana di ripresa, di orgoglio e, soprattutto, di
coraggio.

Franco Frattini
Ministro degli Affari Esteri

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Artista complesso e affascinante, dallo spirito anarchico e ribelle, incentra l’attenzione nei
suoi quadri sulla società, sulla realtà dei fatti, le miserie morali, la tristezza, la solitudine.
In un’intervista Sughi confessa che niente di quello che ha dipinto lo soddisfa pienamente:
“si tratta di conoscere se stessi. Quando sei giovane credi di sapere tutto[…]. Quando vai
avanti con gli anni ti rendi conto che quella era solo un’illusione. Guardi il tuo quadro per
quello che è veramente: nient’altro che un passo nel percorso difficile della conoscenza”.
Il pensiero ossessivo che muove l’Autore è sempre il medesimo “il nostro senso di
smarrimento, della solitudine, del dolore”. Ma, come spiega lui stesso, “dire la stessa cosa
sempre nello stesso modo finirebbe per essere un esercizio inespressivo. Cerco quindi di
esprimere il modo di rapportarmi con la mia poetica mettendomi in gioco”.
Di lui il Maestro Fellini Disse “A volte vede come se avesse in mano non un pennello ma
una macchina da presa”.
Alberto Sughi è uno dei maggiori artisti della pittura italiana dell’ultimo mezzo secolo, il
protagonista della mostra antologica di Palazzo Sant’Elia a Palermo, in occasione dei suoi
80 anni.
Un viaggio attraverso il lungo percorso di un pittore che trova nel “realismo esistenziale” le
affinità più evidenti ma che sfugge ad ogni definitiva catalogazione all’interno dei diversi
movimenti artistici. In mostra oltre 90 opere, che mettono in scena momenti di vita
quotidiana, come in Cinema (1959), La cena (1976), Teatro d’Italia (1983-84), per parlare
del malessere e della solitudine dell’uomo “che soffre la realtà in cui è immerso” (A.
Sughi). Uno sguardo non ideologico, quello di Alberto Sughi, che rinuncia alla denuncia
sociale per andare invece alla ricerca di un modo nuovo, rispetto al Neorealismo, di
confrontarsi con la realtà, senza per questo approdare alla pittura astratta.
La mostra, curata da Maurizio Calvesi, rende omaggio all’artista ma anche all’uomo che
ha “scelto di correre da isolato”, di fare “una pittura libera fuori da ogni codice” (A. Sughi).
Il risultato è una narrazione, a tratti cinematografica, di un mondo senza eroi, di una
condizione di disagio e assenza di dialogo di cui emergono tutte le implicazioni intimistiche
e psicologiche.
I suoi quadri sono stati esposti in tutte le più significative rassegne d’Arte Contemporanea,
alla Biennale Internazionale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, di cui negli Anni
Novanta è stato presidente, ed in molti musei italiani e stranieri.
On. Francesco Giro
Sottosegretario di Stato

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Una grande mostra, un pittore grandissimo e di fama internazionale,
un palazzo storico e una città a ospitarli per la prima volta. È questo il
significato della presenza di un vero artista quale è Alberto Sughi con i
suoi capolavori in una mostra antologica che la Provincia Regionale di
Palermo ha voluto nella sede di Palazzo Sant’Elìa. L’obiettivo
dell’amministrazione che ho l’onore di rappresentare, con la mostra
del Maestro Alberto Sughi, è quello di colmare una lacuna – peraltro
gravissima e inspiegabile avvicinando il pubblico siciliano alla
conoscenza di un artista dalla forte personalità in un percorso
culturale e autobiografico ricchissimo. I critici hanno fatto riferimento,
nel caso di Sughi, a una sorta di realismo esistenziale, a un interprete
altissimo della corrente espressionista ma ciò che, nel mio caso
almeno, coinvolge e cattura delle opere del Maestro è il valore della
testimonianza, la sua ricerca della verità nella interpretazione e nella
rivisitazione dei sentimenti universali e del valore dell’esistenza, in
una sorta di nostalgia del tempo che ci porta lontano ma tenendoci
saldamente per mano. C’è la solitudine dell’uomo nelle opere di
Sughi, ma anche il malessere interiore e la fatica quotidiana del
mestiere di vivere letti con lo sguardo elegante del disincanto. C’è
tutto un mondo a cui accostarsi e a cui attingere ammirando la pittura
di Alberto Sughi, in una riflessione autentica e mai scontata sull’uomo
e sulla realtà che lo circonda. È con orgoglio che la Provincia
Regionale di Palermo ospita un grande italiano come Alberto Sughi
per un evento culturale alla cui realizzazione hanno collaborato diversi
soggetti ed enti che desidero ringraziare sinceramente. In questo
modo la Provincia Regionale di Palermo prosegue nel percorso
intrapreso per una migliore fruizione dell’arte, nella consapevolezza
che la valorizzazione del territorio passa attraverso la crescita
culturale e la conoscenza. Al Maestro Alberto Sughi il mio personale
ringraziamento unito alla riconoscenza per il suo impegno di una vita
nell’arte e l’abbraccio affettuoso e grato di Palermo e della sua
provincia.

Giovanni Avanti
Presidente della Provincia Regionale di Palermo

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Le opere di Alberto Sughi costituiscono una rappresentazione sublime quanto reale
della società contemporanea in tutte le sue sfaccettature e con i suoi drammi
quotidiani.
Nei suoi dipinti e nei suoi disegni spicca la sensibilità di un artista che ha dedicato
il suo percorso di vita alla ricerca e all’osservazione attenta e profonda dell’animo
umano, riuscendo a penetrare a fondo uomini e cose.
Le opere di Sughi aprono a una riflessione attenta sulla condizione umana del
nostro tempo, poiché con precisione ne centrano le storture, i disagi e i conflitti
interiori.
Solitudine, tristezza e disillusione certamente tappe del percorso della nostra vita
diventano, però, il movente di una ricerca interiore, attraverso cui è possibile
assurgere a una dimensione dove ciascuno ritrova un più intimo contatto con se
stesso e acquisisce, così, quella consapevolezza che afferma l’uomo e la vita
stessa come capisaldi da preservare e difendere.
Le tele di Alberto Sughi diventano uno strumento per approfondire la realtà e
acquisiscono un rilevante valore pedagogico, perché sospingono l’individuo a
incontrare se stesso per incontrare l’altro.
Questa rassegna, ospitata a Palermo, nella splendida cornice di Palazzo Sant’Elia,
diventa perciò un’opportunità per osservare il mondo con lo sguardo lungimirante e
sensibile di un artista che ha sempre perseguito con tenacia il suo percorso
professionale, ma è anche un’occasione per celebrare l’anniversario degli
ottant’anni di uno dei maestri più affascinanti del Novecento.
L’Assemblea Regionale Siciliana ha investito molto sull’arte e sulla cultura,
considerandole risorse inestimabili per la crescita dell’individuo. In tale direzione,
dunque, il nostro Parlamento non poteva che voler essere partecipe di un omaggio
ad Alberto Sughi.
La città di Palermo, attraverso questa mostra, offre un momento culturale di
grande importanza, consentendo al grande pubblico di apprezzare le tele più
significative di un artista dal talento originale e sempre accattivante, ieri come
oggi.

Il Presidente dell’Ars
Onorevole Francesco Cascio

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Palazzo Sant’Elia ospita la mostra di un grande protagonista dell’arte italiana
del secondo dopoguerra. I dipinti di Alberto Sughi rifuggono ogni tentazione
sociale e mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi.
Scelse con decisione la strada del realismo tanto che per lui venne utilizzata
la definizione “realismo esistenziale”.
La mostra, ospitata all’interno di uno dei gioielli settecenteschi situato nel
cuore di Palermo, raccoglie opere di pittura e di disegni dal 1958 fino ai giorni
nostri, ripercorrendo, attraverso le rappresentazioni grafiche, le tappe salienti
della grande carriera dell’artista.
Le sue opere d’arte non si limitano a raccontare ma proiettano il visitatore in
un percorso di interiorizzazione che fa rivivere un’immagine nella propria
visione.
Sughi ha partecipato a tutte le più importanti rassegne d'arte contemporanea,
dalla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma,
sino alle numerose mostre che hanno proposto all’estero le vicende dell’arte
italiana dagli anni settanta a oggi. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato
ampie rassegne antologiche e oggi non possiamo che essere felici di poter
accogliere i dipinti del grande pittore nella splendida cornice di Palazzo
Sant’Elia.
La mostra di Alberto Sughi inaugura il ciclo delle mostre che si svolgeranno a
Palazzo Sant’Elia, dedicate ai maestri della pittura italiana del Novecento.
Anche attraverso la “prima” vogliamo rendere omaggio al maestro in
occasione dei suoi ottant’anni.
Antonello Antinoro
Assessore dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione della
Regione Siciliana

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Le opere di Alberto Sughi racchiudono in sé l’essenza del Maestro, che attraverso i suoi
dipinti porta chi li osserva a vivere le stesse sensazioni da lui vissute in fase di creazione
del dipinto.
La predominanza del carattere dei dipinti del Maestro è il realismo che, attraverso la
raffigurazione di immagini di vita quotidiana, accompagna il visitatore in un viaggio in cui si
sente protagonista.
Ai più, le opere del Maestro Alberto Sughi potrebbero ispirare tristezza, forse per l’uso
spesso di colori scuri, ma è osservando profondamente che si percepisce come lo stato di
tristezza sia solo la prima apparenza, basta cercare nello sguardo del protagonista la
vitalità e la forza per affrontare la vita di tutti i giorni e attraverso il viaggio che ci regala
affrontare le sfide e l'impegno della quotidianità.
L’assessorato al Turismo è lieto di partecipare a questo straordinario evento, che celebra
gli ottant’anni del Maestro e dona alla città di Palermo l’ennesima occasione di senso di sé
che la rende inimitabile.
Per levare via la polvere e dare luce, visibilità ai nostri patrimoni, che risuonano negli echi
di una cultura millenaria.
L'agire siciliano nel mondo, sintesi di popoli antichi e moderni, che qui in Sicilia hanno
saputo scoprire “quel fresco profumo di libertà”.
Per continuare a costruire giorno dopo giorno, tutti i giorni, comunità e cultura che, nei
segni naturali e nei segni degli uomini, riconosce il proprio orgoglio e la propria identità.
Il nostro è un invito al viaggio e alle vostre emozioni. Per poterle condividere e diffondere.
Perché è questa la nostra storia, carta d’identità dell’agire siciliano in Italia e nel mondo.

Giambattista Bufardeci
Assessore al Turismo
Regione Siciliana

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La Fondazione Banco di Sicilia, che ho l’onore di presiedere, ha voluto, con
convinzione, sostenere la realizzazione della mostra antologica “Alberto Sughi”.
Il cammino artistico di Sughi è un susseguirsi di momenti creativi in continua
evoluzione. Nel suo esordio definisce “l’arte come strumento per conoscere la
realtà”. L’incontro tra l’artista e l’ambiente circostante, che muta periodicamente,
produce sensazioni di volta in volta nuove che si traducono in forme sempre più
evolute. Sughi è senz’altro figlio del suo tempo. Tempo che evidenzia, nello
scorrere degli anni, il cambiamento di prospettiva e che si esplicita in differenti
cicli narrativi. La costante che si ritrova sempre è la forte interazione dell’uomo
con l’habitat che lo circonda e che cammina di pari passo con l’evolversi del
pensiero dell’artista.
La Fondazione Banco di Sicilia, che ha tra i suoi fini la valorizzazione dei beni
culturali e il supporto all’educazione, reputa tutte le forme d’arte come massima
espressione dell’uomo, che modella, riproduce, racconta la realtà attraverso il
filtro della propria sensibilità, quella sensibilità che muta nel tempo e che
permette all’artista di restituire visioni sempre nuove in una declinazione infinita
di sfaccettature, colori e memorie.
L’artista, in generale, opera alla costruzione di un patrimonio di cui tutti hanno il
diritto di fruire. La Fondazione Banco di Sicilia contribuisce a valorizzare questo
patrimonio cercando di renderlo disponibile a tutti i siciliani per una crescita
culturale, sociale ed economica, consapevole che avviare e sostenere un
processo culturale è fondamentale per uno sviluppo economico.
Professor Giovanni Puglisi

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A RomArtificio la straordinaria occasione di celebrare l’arte e il genio pittorico di un
grande maestro dei nostri giorni, Alberto Sughi, artista complesso e affascinante, il
cui spirito anarchico e ribelle si è mantenuto saldo nell’arco di tutta una vita.
Lo sguardo profondo e l’abilità di cogliere la realtà dei fatti, le miserie morali, la
tristezza e la solitudine sono quello che più colpisce nella sua pittura, e che fa riflettere
chi riconosce la sofferenza, le perdite, nella propria vita.
Solitudine, tristezza, e disillusione, certamente tappe del percorso della nostra vita,
diventano però lo stimolo per una ricerca interiore, attraverso cui è possibile assurgere a
una dimensione dove ciascuno ritrova un più intimo contatto con se stesso e acquisisce
quella consapevolezza che afferma l’uomo e la vita stessa come capisaldi da preservare
e proteggere.
Personalmente l’ho ritrovata negli occhi di molti personaggi femminili dipinti da Alberto,
così simili a quelli di mia madre, cui dedico questo lavoro, occhi di esseri visionari,
audaci, dalle forti passioni, capaci di mettersi continuamente in gioco, in grado di inspirare
le menti di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarli. Non si tratta di nostalgia; non
c'è desiderio di tornare sui propri passi per ritrovare luoghi e tempi rassicuranti. La
memoria, quando si sposa con la nostalgia, genera solo illusioni.
“Io vorrei adoperare la memoria per restituire qualcosa al tempo presente; perché l'uomo
di oggi sappia cosa ha perduto, senza nemmeno accorgersene; quale prezzo ha dovuto
pagare per uscire dalla povertà. Non so come, ma l'uomo ha bisogno di ritrovare, senza
perdere ciò che ha conquistato, l'integrità, la dignità, la sua misura umana…”
La mostra “Alberto Sughi” è per noi di RomArtificio questo e ancora altro: la sintesi molto
particolare, e quindi straordinariamente fortunata, della capacità, dell’intensità e del
coraggio di emozionare il pubblico grazie a grandi eventi d’arte, che sappiano
meravigliare, stupire, scardinare i meccanismi dell’ovvietà, in grado di allargare i confini
spazio-temporali degli eventi in una visione destrutturata e innovativa della condivisione e
dello scambio.
La mostra è, anche, l’occasione perché un evento culturale diventi un attrattore formidabile
per incoraggiare il turismo culturale, che ponga le premesse per la creazione di un circolo
virtuoso finalizzato alla rivalutazione e qualificazione delle strutture, in questo caso la
splendida cornice di Palazzo Sant’Elia a Palermo, con un forte senso di responsabilità che
deve guidare il percorso in quei progetti il cui ritorno è in cultura, reputazione e
partecipazione.
Rinnovando l’impegno a rimuovere le barriere all’accesso e alla fruizione delle risorse
culturali, RomArtificio ha voluto realizzare un canale televisivo, web tv, su piattaforma
internet alla portata di tutti grazie alla banda larga, con una forte attenzione alle aspettative
dei giovani, sempre più coinvolti dalla ricchezza di idee, di emozioni che ogni grande
evento d’arte porta con sé.
Coinvolgendo quel mondo economico che, ricco di idee e innovazioni, può destinare
sempre più risorse al mondo dell’arte e al nostro patrimonio artistico-culturale verso cui si
rivolgono crescenti esigenze e attese, RomArtificio ha voluto portare la mostra anche nella
straordinaria sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra, a Belgrave Square.
RomArtificio ha così teso a realizzare un’impresa culturale integrata, con passione, con
rigore, e con forte attenzione al senso di responsabilità sociale, lavorando in partnership
con l’istituzione pubblica. Grazie al contributo di un complesso di competenze umane e
professionali necessariamente articolate, ha inteso e intende continuare a mantenere
l’impegno di mettere a disposizione, quale contributo essenziale, la capacità di prendere
impegni fin dall’inizio, con passione e con rigore. Aprendo, ci auguriamo, un più ampio
programma di prossime mostre a Palazzo Sant’Elia, tutte dedicate ai maestri della pittura
italiana del Novecento.
RomArtificio
Il Presidente
Ing. Roberto Celli

 

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