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FAD MAGAZINE INTERVISTA
ALBERTO SUGHI

 
 
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Alberto Sughi, Tramonto Romano (1984)

1 Quando ha cominciato a disegnare e dipingere?

A sette o forse otto anni.

2 E come la passione si e' poi trasformata in professione.

In un modo del tutto naturale e spontaneo.

3 Come e' accaduto che una passione per l'arte si sia poi trasformata in vocazione professionale

Fin da bambino “perdevo tempo ”, come diceva il mio professore di matematica, a scarabocchiare e sfogliare cataloghi d’arte piuttosto che prestare attenzione alle lezioni e studiare sui libri di testo. Non era del tutto vero; ma a chi non sapeva cogliere il segno di una vocazione il mio comportamento appariva come un disimpegno piuttosto che una risposta ineludibile. Una risposta che ha determinato la mia scelta di essere pittore. In estrema sintesi è questo il perché sono un pittore.

4 Potrebbe spiegare come nasce l'ispirazione?

Mi si lasci usare una metafora. Dare inizio a un quadro è come muoversi in una certa direzione; dipingere e' poi come fare un viaggio, alle volte accidentato, che può portare dove non si era immaginato di arrivare. Oliviero Cromwel diceva che “ nessuno va tanto lontano come chi non sa dove sta andando”. Può darsi, per paradossale che sia.

5 In che modo l'ipirazione si costituisce in un' idea?

Posso solo dire come intendo il mio lavoro di pittore sperando che questo aiuti a comprendere meglio i miei quadri:… come entrare al cinema a spettacolo già cominciato; guardare senza ancora capire di cosa si tratta… cercare di intuire qualcosa dall’ambientazione, dai personaggi che compaiono sullo schermo senza sapere se siano personaggi principali o solo occasionali comparse; non sapere da quando la proiezione è cominciata e nemmeno se siamo all’inizio o verso la fine del film. A ben pensarci ognuno entra nella vita a spettacolo già iniziato; si arrangerà poi come può, nel tempo a disposizione , per conoscere il significato della storia in cui è capitato.

6 Dalle idee alla produzione artistica. Come e perche' avviene il passaggio?

Una necessita'. La pittura è una cosa strana, se la fai diventare troppo mentale le togli al sua identità. La pittura non si esprime con quello che rappresenta, è una cosa che si fa; io ho sempre amato molto Caravaggio, ma non per fare Caravaggio, ma per capire i movimenti della sua pittura.

7 In quali altre forme, se in alcune, le sue idee sarebbero potute venir anche espresse, rappresentate?

Sono diversi l’uno dall’altro i motivi che fanno scegliere a un giovane di misurarsi con la pittura ,oppure con la poesia o la musica . Il talento naturale per scrivere , quello di avere nell’orecchio la musica, o nella mani la facilità del disegno può aiutarti a intravedere un percorso; ma non è determinante per diventare un pittore, un poeta o un musicista . Il talento è uno strumento prezioso per chi ha qualcosa da dire ; è un dono naturale inutile, a volte dannoso quando non diventa espressione, ma solo virtuosismo. Non so se si possa affermare che disegnare o dipingere siano un tutt’uno; certamente, almeno a me, la loro connessione appare inscindibile.

8 Quale artista in particolar vorrebbe vedere visto strappato via.

Nessuno in particolare.

9 Quale e' la ragione della sua produzione artistica?

Probabilmente e semplicemente per una mia necessita'.

10 Cosa significa per lei essere un artista.

So di avere eluso la tua domanda, ma ormai non so più cosa si intenda con la parola artista che , tra le tante, mi sembra una delle più inflazionate.

11 E' soddisfatto con le ragioni per essere artista? Intendo dire che assieme ai pro ci sono poi i contro che possono rendere la vita difficile. Non e' cosi'?

In questo lavoro ci sono momenti quando ci si sente come dentro un'avventura rischiosa quasi persi in un labirinto nel quale non si trova piu' una via d'uscita.

12 Quando la tua arte ha incontrato il successo?

Il pittore non é solo l'autore dei suoi quadri, é anche quello che per primo li guarda spesso con indulgenza, alle volte con severità. Quando decide che il quadro é terminato , decisione sempre difficile da prendere, il suo giudizio attiene in genere alla struttura della composizione; all'energia del disegno, alla intensità del colore e cosi via . Il discorso sui significati dell'opera é un argomento invece che stranamente, egli sfiora appena . La poetica attinge a una riflessione che si é formata nel tempo, che dà un particolare carattere all'opera di una artista e che poi diventa un tutt'uno con le struttura formale della sua opera.
A me interessa misurare la mia pittura con certi personaggi, ambienti, atmosfere. Io cerco di fare bene il mio lavoro di pittore .
Quando sto nello studio, dipingo, penso, mi tormento, non immagino di creare un capolavoro: faccio un quadro, lo riprendo, lo sposto, cancello, e mi riferisco a qualche cosa che non sembra avere una ragione pratica. E' proprio la mancanza assoluta di una ragione pratica che mi fa realizzare un dipinto importante, che può servire e far riflettere anche chi lo guarda. Io sono convinto che il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo guarda. Se non c'è la possibilità di riinventarlo; di adoperare per noi stessi l'esperienza che il pittore fa nel suo studio, la pittura muore.

13 L'Arte che cos'e'?

Arte è una parola che ormai fa riferimento a tutto e di più perdendo via via il suo significato tradizionale. Il significato che tradizionalmente le abbiamo dato non può essere più lo stesso da quando,nel trascorrere del tempo, essa ha perduto la sua funzione originaria. Le aspettative e l’ angoscia dell’uomo moderno si rivolgono sopratutto alla scienza, alla religione, alla politica, forse anche alla filosofia, per trovare risposte o conforto. Ne consegue che l‘Arte gioca ormai un ruolo marginale. In altre parole ho l’impressione di vivere all’interno di un tempo che non ha bisogno che si produca Arte.

14 Quale e' il processo con cui lei da inizio ad un lavoro nuovo.

Mettendomi in piedi davanti alla tela bianca con lo stesso spirito di come se mi trovassi in mare aperto.

15 Da chi e come viene deciso il prezzo dei suoi lavori?

Dai miei mercanti, in accordo con le richieste sul mercato, immagino.

16 Quali sono i progetti e le mostre future?

Una grande antologica del mio lavoro e' stata in questi giorni annunciata al pubblico. Sara' tenuta a Cesena, nella Biblioteca Malatestiana, curata da Vittorio Sgarbi e pubblicata dall'editore SKIRA.

17 Quali sono i pro e contro dentro il mondo del mercato dell'arte?

Ho avuto contratti di esclusiva con diversi mercanti, alcuni soddisfacenti, altri meno. I mercanti d’arte non sono uguali tra di loro: ci sono i bravi e capaci, i bottegai commercianti del compra e vendi e gli avventurieri. Bisogna tuttavia dire che le somiglianze tra gli uni e gli altri rimangono sempre maggiori delle differenze. Il pittore ha bisogno di loro per dedicarsi più intensamente al proprio lavoro; ma deve cercare di tenerli sotto controllo .... Non è mai un rapporto molto semplice.

18 Per quali lavori vorrebbe essere particolarmente ricordato?

Per il quadro che ho appena finito di dipingere, il Bar del Crocevia, per averlo visto pubblicato nelle pagine di questa nostra conversazione. Scherzo.


Alberto Sughi, Il Bar del Crocevia, 2006

19 Segue una sua routine nel processo di produzione artistica? Se si quale?

A dire il vero no. Entro nello studio preparo i pennelli e i colori e appendo il quadro al cavalletto. Anche se poi ci sono quei casi in cui il quadro e' preceduto da una serie di studi e disegni preparatori.

20 Quale e' stato il momento decisivo nella sua carriera?

21 Chi ha esercitato le maggiori influenze sul suo lavoro?

I diversi riferimenti subiscono nel tempo un tale processo di sedimentazione che mi riesce difficile indicare quali artisti abbiano avuto maggiore incidenza nel mio lavoro. Senza dimenticare poi che l’artista compie spesso un’opera di manipolazione nei confronti dei maestri che sono oggetto del suo interesse. Nell’intento di dare vita a un’opera completamente sua il pittore non può che tradire anche il maestro che più ama. Per non apparire reticente faccio qualche nome senza ordine di preferenza: Caravaggio , Velasquez, Goya, Daumier , Degas, De Kooning , Bacon e altri ancora.

22 Quanti dipinti ha dato via e a chi.

Tanti, veramente tanti, a gallerie, collezionisti, musei ed anche a me stesso.

 

Tradotto dalla redazione di www.albertosughi.com dal testo dell'originale inglese pubblicato da fadwebsite.com il 9 Gennaio 2007

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