Alberto Sughi: Percorsi

ALBERTO SUGHI
(1928-2012)

 

Alberto Sughi: Notizie Biografiche

Alberto Sughi, nasce a Cesena il 5 Ottobre 1928.
Pittore autodidatta, Sughi divenne, dopo varie esperienze formative, uno dei maggiori artisti italiani della generazione che esordì agli inizi degli anni Cinquanta, scegliendo decisamente la strada del realismo, nell'ambito del dibattito tra astratti e figurativi dell'immediato dopoguerra.
Sin dai primi anni i dipinti di Sughi rifuggono, tuttavia, ogni tentazione sociale per mettere in scena momenti di vita quotidiana senza eroi, tanto da permettere a Enrico Crispolti nel 1956 di utilizzare per lui la definizione "realismo esistenziale".
I dipinti dei primi anni ’40, sebbene non privi d’interesse, appaiono solo un’anticipazione di quanto l’artista realizza a partire dal decennio successivo. Ampiamente padrone del proprio linguaggio pittorico, dipinge con lucida obiettività, frammista a punte di espressionistica resa formale, opere ispirate alla vita metropolitana.
La sua ricerca procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Prima le cosiddette "pitture verdi", dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973); poi, il ciclo "La cena" (1975-1976); agli inizi degli anni Ottanta appartengono i venti dipinti e i quindici studi di "Immaginazione e memoria della famiglia"; dal 1985 é in corso la serie "La sera o della riflessione". L' ultima serie di grandi dipinti, esposta nel 2000, é intitolata "Notturno".

Sughi ha partecipato a tutte le più importanti rassegne d'arte contemporanea, dalla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma, e a varie mostre, che hanno proposto all'estero le vicende dell'arte italiana dagli anni Settanta a oggi.
Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato ampie rassegne antologiche; tra esse spiccano la Galleria d'Arte Moderna di Bologna (1977), la Galleria del Maneggio di Mosca (1978), il Museo di Castel Sant'Angelo di Roma, il Museo delle Belle Arti di Budapest e la Galleria Nazionale di Praga (1986), la Galleria Civica d'Arte Moderna di Ferrara (1988), la Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno (1990), il Museo d'Arte Assis Chateaubriand a San Paolo del Brasile (1994) e il Museo Civico di San Sepolcro (2003).

L'artista ha partecipato al ciclo di mostre " La ricerca dell'identità" a Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno (2003-2004), e alla mostra "Il Male. Esercizi di pittura crudele" alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, Torino (2005) e alla mostra “Il Ritratto Interiore da Lotto a Pirandello”, al Museo Archeologico Regionale, Aosta (2005) . Agli inizi del 2006 una grande rassegna antologica di Sughi si è tenuta al Palazzo della Pilotta di Parma.
Nel 2007 due maggiori mostre antologiche di Sughi sono state presentate alla Biblioteca Malatestiana di Cesena, curata da Vittorio Sgarbi, e al Complesso Vittoriano a Roma, curata da Arturo Carlo Quintavalle.

Nel 2009 il lavoro di Alberto Sughi e’ stato presentato a Palermo al Palazzo Sant’Elia in una nuova grande retrospettiva curata da Maurizio Calvesi, e a Londra all’Istituto di Cultura Italiana.

Nel Giugno 2011 Alberto Sughi e' invitato al Padiglione Italia, della 54ma Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, dove presenta al pubblico Un Mondo di freddo e di ghiaccio, Olio su tela, 140x160cm del 2011. In questa occasione Sughi ricorda: "Attraverso la pittura ho cercato di capire meglio qualcosa che appartiene alla mia coscienza: l’inquietudine, l’amore, l’ansia di verità, la delusione e la solitudine; e poi magari c’è una parte più segreta, quella che contiene le ragioni più profonde della mia identità di pittore, che resta sconosciuta a me stesso.
Nella vita avvengono mille aggiustamenti, tante variazioni se non addirittura contraddizioni.

Alberto Sughi muore la mattina del 31 Marzo 2012 a Bologna, una selezione di articoli e saggi apparsi per l'occasione sui quotidiani nazionali sono stati recentemente raccolti e pubblicati dall'Associazione Culturale Archivio Sughi.

 

 

Nota aggiuntiva dello Studio Sughi

Alberto Sughi è certamente uno dei più importanti pittori usciti dal complesso dibattito del dopoguerra, quello fra realismo e astrazione, e uno degli artisti che con maggiore coerenza hanno portato avanti la propria ricerca collocandosi come punto di riferimento, a partire almeno dalla fine degli anni Cinquanta e poi dai Sessanta, per la pittura italiana. Negli anni Cinquanta e Sessanta Sughi sposa l’Informale europeo e la pittura americana degli Espressionisti Astratti per suggerire una strada diversa, una strada che dai tardi anni Cinquanta ad oggi è sempre andata verso una riflessione sul tempo e sul senso della esistenza, mai verso una rappresentazione del vero attraverso forme dipinte. Alberto Sughi ha costruito negli anni una strada nuova nella pittura. Ha saputo scegliersi una via molto diversa dalle altre anche se ha sempre dialogato con gli intellettuali legati al realismo; a volte Sughi è stato ricondotto al “realismo esistenziale”, una formula felice che ha identificato un gruppo di pittori certo realisti ma attenti, aperti al nuovo.
Il dialogo con le altre esperienze, con altre ricerche, e poi la consapevolezza della complessità di ogni vicenda pittorica e la necessità di dipingere in modo nuovo, fuori degli schemi, fuori del cubismo analitico o sintetico e fuori dal realismo.

Studio Sughi
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