"A un anno di distanza dalla sua personale al Pincio, Alberto Sughi si presenta alla Odyssia con una mostra del tutto positiva che rafforza ancora la sua posizione oramai di primo piano, nel gruppo non folto dei nostri migliori realisti.

In occasione dell’esposizione al Pincio notavamo: “ Se Dumier, Degas e Toma sono i tre grandi modelli del Sughi, l’alito romantico ed esistenziale del suo realismo ha certo radici piu’ prossime nei cosidetti pittori della scena americana che intorno al ‘30 - ‘40, crearono con la loro arte una nuova iconografia della vita statunitense. Tuttavia il dramma enigmatico di Hopper, la satira amara ed espressionistica di un Levine o la cronaca impressionista di un Soyer, trovano in Sughi una evoluzione del tutto personale”.

A vedere le opere recenti del pittore di Cesena, questa affinita’ con i realisti americani e, specialmente con l’Hopper, appaiono piu’ evidenti.

Liberatosi completamente di compiacenti bozzettistiche, eredita’ di un facile verismo nostrano, Sughi entra nel vivo di un’attualissima narrazione. I suoi quadri sono ritratti fedeli e penetranti di aspetti tipici della nostra contradditoria modernita’ e simbolizzano, come pochi altri, delle malinconie e delle speranze, dei cinismi e della poesia della nostra vita.

Come Hopper Sughi accentua nelle sue composizioni piu’ impegnative - La Maschera del Cinema -, Gl’impiegati dell’Anagrafe, Al Cinema, - la “tensione segreta dei rapporti umani”, e quelle particolari “attrazioni fisiche delle personalita’”, rese attraverso una estrema giustezza di gesti ed una perfetta ambientazione della scena, nelle quali e’ appunto maestro il pittore americano.

Ma dietro Hopper c’e’ la lunga tradizione realistica dell’arte statunitense - dai Coloniali - all’Ottocento, agli - Otto, - per meta’ romantica e per meta’ polemicamente documentaria, mentre dietro Sughi c’e’ una civilta’ europea spesso piu’ attenta ai valori formali che a quelli narrativi, mancano quindi in lui certe freddezze o ingenuita’ topografiche e l’eccessivo nitore della pittura di Hopper, ed abbondano invece i valori cromatici, il compiacimento della materia raffinata, in una parola, il gusto del sapiente pezzo di pittura (si vedano ad esempio i Bambini nella neve e la Signora seduta).

Infine notiamo, in piu’ di una tela, gia’ un nuovo interesse per il clima spietato e kafkiano instaurato da Bacon."

 

Lorenza Trucchi

 

 

 

 

Lorenza Trucchi

Mostre Romane: Cantatore, Pagliacci, Sarra, Sughi

"Domenico Cantatore alla Galleria Zanini; Aldo Pagliacci alla Schneider; Manlio Sarra al Vantaggio; Alberto Sughi alla Galleria Odyssia

La Fiera Letteraria", 18 maggio 1958.

 

 

 

La pagina della Fiera Letteraria del 18 Maggio 1958,  con le recensioni di Lorenza Trucchi delle Mostre Romane e il dipinto di Alberto Sughi, Impiegati (Interno), oggi nellla Raccolta d'Arte della Provincia di Modena

Testi provenienti dall'Archivio Sughi

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3 Marzo 2015