ALBERTOSUGHI.COM
Artquotes intervista Alberto Sughi

 

-

Dion Archibald, pittore ed editore di Artquotes.net intervista Alberto Sughi

 

1 perché Alberto sei una artista?

Alberto Sughi: Fin da bambino “perdevo tempo ”, come diceva il mio professore di matematica, a scarabocchiare e sfogliare cataloghi d’arte piuttosto che prestare attenzione alle lezioni e studiare sui libri di testo. Non era del tutto vero; ma a chi non sapeva cogliere il segno di una vocazione il mio comportamento appariva come un disimpegno piuttosto che una risposta ineludibile. Una risposta che ha determinato la mia scelta di essere pittore. In estrema sintesi è questo il perché sono un pittore. So di avere eluso la tua domanda, ma ormai non so più cosa si intenda con la parola artista che ,tra le tante, mi sembra una delle più inflazionate.

2 potresti dirciqualcosa di più sui tuoi quadri?

posso solo dire come intendo il mio lavoro di pittore sperando che questo aiuti a comprendere meglio i miei quadri:… come entrare al cinema a spettacolo già cominciato; guardare senza ancora capire di cosa si tratta… cercare di intuire qualcosa dall’ambientazione, dai personaggi che compaiono sullo schermo senza sapere se siano personaggi principali o solo occasionali comparse; non sapere da quando la proiezione è cominciata e nemmeno se siamo all’inizio o verso la fine del film. A ben pensarci ognuno entra nella vita a spettacolo già iniziato; si arrangerà poi come può, nel tempo a disposizione , per conoscere il significato della storia in cui è capitato.

3 sembra che tu sia molto cosciente della storia della pittura. Come vedi la pittura in quaesti giorni?

La parola Pittura non ha significato fuori della sua Storia . Oggi spesso si crede di essere arrivati all’anno zero e prende sempre più il centro della scena una pittura che non si confronta con la sua Storia , ma sembra soprattutto influenzata dalla moda. Ma la moda non ha altro destino che quello di passar di moda!

4 quali artisti ti hanno influenzato e perché?

I diversi riferimenti subiscono nel tempo un tale processo di sedimentazione che mi riesce difficile indicare quali artisti abbiano avuto maggiore incidenza nel mio lavoro. Senza dimenticare poi che l’artista compie spesso un’opera di manipolazione nei confronti dei maestri che sono oggetto del suo interesse. Nell’intento di dare vita a un’opera completamente sua il pittore non può che tradire anche il maestro che più ama. Per non apparire reticente faccio qualche nome senza ordine di preferenza: Caravaggio , Velasquez, Goya, Daumier , Degas, De Kooning , Bacon e altri ancora:

5 cosa fai per passatempo quando non dipingi?

Leggo qualche buon libro, scendo in trattoria a chiacchierare dei grandi e piccoli sistemi con qualche vecchio amico che viene a farmi visita nello studio; qualche volta assieme alla mia compagna, si va vedere il film di un regista che amiamo. Quando sono in campagna riprendo la mia vecchi bicicletta da corsa

-

-

6 cosa ti ispira a dipingere e come trovi le motivazioni quando le cose nello studio si fanno dure?

Dare inizio a un quadro è come muoversi in una certa direzione; dipingere sarà poi come fare un viaggio,alle volte accidentato, che può portare dove non si era immaginato di arrivare. Oliviero Cromwel diceva che “ nessuno va tanto lontano come chi non sa dove sta andando”. Può darsi, per paradossale che sia. In ogni caso,ritengo che su un quadro,intanto, si potrebbe lavorare per un tempo lunghissimo. Quando poi sento che diventa una voce viva , vorrei vivere con lui, stabilire un dialogo, azzuffarmi e convenire; non vorrei, insomma , che diventasse un’esperienza a cui si mette,con la firma, la parola fine.

7 come hai curato la parte commerciale del tuo lavoro?

Ho avuto contratti di esclusiva con diversi mercanti, alcuni soddisfacenti, altri meno. I mercanti d’arte non sono uguali tra di loro: ci sono i bravi e capaci, i bottegai commercianti del compra e vendi e gli avventurieri. Bisogna tuttavia dire che le somiglianze tra gli uni e gli altri rimangono sempre maggiori delle differenze. Il pittore ha bisogno di loro per dedicarsi più intensamente al proprio lavoro; ma deve cercare di tenerli sotto controllo .... Non è mai un rapporto molto semplice.

8 dove ti vedi tra dieci anni?

Tra dieci anni dovrei averne 85. Chissà dove ci porta il vento….. Mi piace immaginarmi nel mio studio ancora tra tele , cavalletti, pennelli stracci e fusaggine, con l’odore dei colori e la luce che entra dalla grande finestra

9 potresti raccontarci qualcosa circa la tua ultima serie di quadri e cosa stai cercando di ottenere attraverso questi quadri?

Sto lavorando a un quadro a cui ho dato il titolo provvisorio di Periferia nell’accezione di parte esterna al centro ; il suo significato è da intendersi, in questo caso, esterna ai valori e non come ubicazione. E’ una tela di grandi dimensioni a cui lavoro ininterrottamente da alcune settimane e ,come è naturale, a momenti di esaltazione ne seguono atri di sconforto.

10 cosa diresti a un artista ai suoi inizi?

Gli direi , come ho fatto in questa intervista , di alcune mie riflessioni sul carattere di questo mestiere; di essere certo della scelta , di non cedere alla moda e soprattutto di non allontanarsi mai da se stesso.

 

www.albertosughi.com
Periferia www.artquotes.net

 

Originalmente pubblicata da Dion Archbald su Artquotes.net, 2004, Australia
TopPage